Diastasi articolare

Per poter definire la diastasi di una articolazione bisogna innanzi tutto capire cosa è una articolazione: il ginocchio, il gomito, la spalla, la caviglia sono tutte articolazioni del corpo umano, che si possono definire nel complesso delle strutture anatomiche che fanno da giunzione tra i capi ossei, e questa giunzione si realizza attraverso un mix di tessuti connettivali, legamenti e fasci muscolari e tendinei.

Cosa sono le articolazioni?

Ogni articolazione dunque ha il suo complesso di elementi che la caratterizzano. In base alla differente mobilità le articolazioni possono essere distinte in articolazioni di tipo mobile (la spalla ad esempio), articolazioni di tipo semi-mobile (ad esempio le vertebre) e articolazioni di tipo fisso (vedasi le ossa del cranio). Anatomicamente si distinguono poi in sinartrosi (che includono le anfiartrosi) e diartrosi.

Cos’è una diastasi articolare?

Con il termine diastasi articolare si indica l’allontanamento o la netta separazione di due strutture ossee che normalmente vicine tra di loro costituiscono una articolazione. Il termine diastasi (che deriva dal greco “dia” + “stasis” = allontanamento) si usa anche per indicare l’allontanamento anche di altri tessuti (si pensi ad una diastasi dei bordi di una ferita cutanea, agli esiti di una cicatrice, alla diastasi della muscolatura addominale, eccetera); nel caso specifico parliamo dell’allontanamento permanente di due superfici articolari, che in genere è conseguenza di fattori di natura traumatica e patologica in genere.

Quali sono le cause di una diastasi articolare?

La diastasi articolare è, dunque, una conseguenza nella gran parte dei casi, di un trauma da impatto della articolazione interessata, che a seguito dell’impatto subisce una sublussazione o lussazione, cioè lo spostamento dei capi articolari tra loro con perdita del loro rapporto articolare. Il mancato ritorno della normale articolarità prende il nome di diastasi, appunto.

Una diastasi articolare, dal punto di vista epidemiologico, riguarda più comunemente le articolazioni acromion-clavicolare della spalla, la articolazione peroneo-astragalica della caviglia, la sinfisi pubica, il coccige, ma sono diversi i distretti articolari che possono essere colpiti da questa condizione clinica: traumi stradali e sportivi ma anche i comuni traumi casalinghi possono essere determinanti nella patogenesi della condizione, che spesso colpisce soggetti che per predisposizione presentano una sostanziale lassità o elasticità dei tessuti, anche se in tal senso non esistono casistiche precise.

Come si cura una diastasi articolare?

In genere, quando si verifica una diastasi articolare, la applicazione delle normali procedure di pronto soccorso (protocollo PRICES) riduce il rischio di una diastasi articolare:

  • P: protezione (protection)
  • R: riposo (rest)
  • I: ghiaccio (ice)
  • C: compressione (compression)
  • E: elevazione (elevation)
  • S: sostegno (support)

In un secondo momento l’uso di anti-infiammatori (steroidei e non steroidei) e di fisioterapia può ridurre il rischio di una permanente diastasi articolare post-traumatica, tuttavia nei traumi più importanti, la diastasi, che si evidenzia con normale radiografia diretta, può non essere evitata per una sostanziale perdita della integrità anatomica degli elementi che costituiscono la articolazione (per esempio nelle distorsioni in inversione della caviglia è molto comune la lesione, parziale o totale del legamento peroneo-astragalico anteriore, che può spesso comportare una diastasi articolare in sede).

Una diastasi post-traumatica che non si riduce necessita di intervento chirurgico se impedisce il normale funzionamento della articolazione stessa, altrimenti va gestita al meglio con l’eventuale uso di tutori ed il rafforzamento delle strutture mio tendinee attorno alla articolazione colpita.

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