Il manganese è un metallo, un elemento chimico che nella tavola periodica ha numero 25 e simbolo Mn. Ha aspetto simile al ferro, e negli animali e nell’uomo, in cui si presenta in quantità medie di 10-35 mg, svolge diversi ruoli di rilievo.
Manganese a cosa fa bene
Come altri metalli, ad esempio il zinco, è un regolatore di diversi enzimi metabolici collaborando allo sviluppo osseo. Presente appunto a livello di ossa, fegato, reni e pancreas, partecipa come cofattore all’attività di enzimi come
- superossido dismutasi,
- arginasi,
- colinesterasi,
- fosfoglucomutasi,
- piruvato carbossilasi,
- fosfatasi,
- peptidasi,
- glicosiltransferasi.
La molteplice attività di modulazione enzimatica rende il manganese fondamentale per la salute dell’uomo in quanto partecipa alla modulazione di un corretto sviluppo osseo, ha azione modulante nei processi infiammatori acuti e cronici, nel metabolismo di carboidrati, metabolismo proteico e metabolismo dei lipidi, nella sintesi del collagene collaborando ai processi di cicatrizzazione.
Manganese alimenti
Il corpo umano non ha grandi riserve di manganese, se non qualcosa in fegato, reni ed ossa, come detto, dunque necessita di un approvvigionamento quotidiano con gli alimenti, dato che viene eliminato dagli stessi reni. Diversi alimenti hanno manganese:
- germe di grano,
- cereali integrali (frumento, grano, segale, avena, sorgo, riso),
- verdure a foglia verde (spinaci, lattuga, barbabietola, porri e carote, radicchio, prezzemolo, menta, aglio)
- crusca,
- legumi,
- frutta (lamponi, fragole e more, ananas e frutti tropicali, banane, fichi e kiwi, uva),
- frutta secca,
- semi di vario tipo (zucca, girasole),
- The nero.
- ostriche e molluschi
- fegato di animali
Nelle società occidentali è ormai difficile poter parlare di una carenza di manganese, ma essa è possibile, nei casi di diete sbilanciate, malattie del comportamento alimentare, uso di farmaci o integratori che ne riducono l’assorbimento. La carenza si manifesta con una forma di malattia molto subdola e dalle diverse sfaccettature:
- ridotta tolleranza al glucosio, con conseguente aumento della glicemia e rischio di diabete,
- infertilità femminile
- cardiopatia ipertensiva
- osteopenia (impoverimento di calcio nelle ossa),
- ipostenia muscolare (mancanza di forza).
Anche la intossicazione da manganese è da considerarsi evento raro, conseguente a:
- Esposizione professionale: addetti alla estrazione e alla raffinazione di questo minerale, o alla produzione di metalli e componenti metallici di vario tipo, batterie elettriche e catalizzatori, o in industria chimica (il permanganato di potassio è un potente disinfettante usato in ambito medico), negli impianti di riciclaggio del vetro (dove il manganese è usato come decolorante) o nella produzione di fertilizzanti per l’agricoltura.
- Inquinamento ambientale: consumo di acque con alta concentrazione di Mn per la composizione delle rocce di falda che attraversano prima di arrivare agli acquedotti ed essere utilizzate dall’uomo, o per inquinamento della falda da parte di industrie che lavorano questo metallo (in Italia il quantitativo massimo di manganese ammesso per legge nelle acque potabili è 50 mg/litro).
Una intossicazione di manganese da sintomi prevalentemente legati ad alterazioni del sistema nervoso e dell’apparato locomotore:
- cefalea ricorrente
- disturbi mnemonici
- tremori, contratture, sindromi miofasciali, instabilità posturale
- morbo di Parkinson e parkinsonismi
- schizofrenia e disturbi della psiche in genere
- ipertensione arteriosa
- perdita di appetito
- anemia sideropenica (per interferenza del Mn sul metabolismo del ferro)
Manganese integratori
Da quanto raccontato si capisce che è rara una carenza di manganese, mentre i sovradosaggi sono possibili, dunque si consiglia che eventuali integrazioni nutrizionali di questo elemento vadano attuate sotto stretta prescrizione medica, soddisfacendo gli apporti giornalieri previsti dalle società scientifiche qui riprodotte in linee generali:
- Lattanti/bambini adolescenti: 0,4-0,8 mg/die
- Adolescenti 7-10 anni: 1,2 mg/die
- Giovani adulti: 1,9-2,3 mg/die
- Adulti: 2,4-2,7 mg/die
Un supporto alimentare va considerato in caso di patologie come insufficienza epatica, insufficienza renale, osteoporosi farmacologicamente trattata con integratori di calcio e fosforo.