Soffio al cuore

Nella mia pratica clinica è comune sentire dire, a chi giunge per un controllo medico per attività sportive, le seguenti parole: “dottore, le faccio presente che ho un soffio al cuore, me lo hanno già detto, è un soffio innocente”.

Spesso sorrido, perché mi rendo conto che il paziente mi vuole confortare nella eventualità che io lo possa rilevare, confermandomi che ha già fatto gli accertamenti ulteriori del caso. Ma cos’è il soffio al cuore? Così comunemente accertato in molti pazienti ed atleti.

Il soffio cardiaco è un “rumore” che il medico può rilevare quando si “ascolta” il cuore con lo stetoscopio, strumento che consente di amplificare i “rumori” che la corretta funzionalità meccanica del cuore produce.

Normalmente un medico che ascolta il cuore rileva quelli che si chiamano toni cardiaci, rumori che il sangue produce attraversando il cuore e le arterie. Nel ciclo cardiaco distinguiamo due toni principali:

  • Primo Tono è conseguente alla chiusura delle valvole atrio-ventricolari, all’inizio della sistole ventricolare (è perciò detto anche tono sistolico);
  • Secondo Tono (detto tono diastolico) si deve alla chiusura delle valvole semilunari (aortica e polmonare) all’inizio della diastole.

Nell’intervallo tra un tono e l’altro, non si dovrebbero sentire altri rumori ma talvolta si possono percepire un Terzo Tono o un Quarto Tono (anche questi normali e rilevabili in altro modo).

Il soffio al cuore può rilevarsi negli intervalli tra due toni consecutivi. Il soffio ha durata, frequenza o intensità diversa da quelle fisiologiche, generate dal normale aprirsi e chiudersi delle valvole cardiache, di cui la più colpita da questo effetto è quella mitrale. I soffi al cuore in base al momento in cui si rilevano, alla intensità e durata alla irradiazione, si distinguono in:

  • Soffio Sistolico: si apprezza durante la sistole ventricolare, ossia nell’intervallo tra il primo ed secondo tono. Le cause più frequenti sono la insufficienza delle valvole atrioventricolari (valvola mitrale e valvola tricuspide) o la stenosi delle valvole semilunari (valvole aortiche o polmonari).
  • Soffio Diastolico: si apprezza durante la diastole ventricolare, all’intervallo tra il secondo tono e il primo tono del successivo ciclo cardiaco. Le cause più frequenti sono la stenosi delle valvole atrioventricolari oppure la insufficienza delle valvole semilunari.
  • Soffio Continuo: si apprezza durante tutto il ciclo cardiaco. La causa più frequente è una cardiopatia congenita, come la pervietà del dotto di Botallo.

Il soffio al cuore si determina dunque come evento acustico di un evento meccanico, indotto dal flusso di sangue attraverso degli orifizi. Si possono quindi avere soffi secondari a:

  • flusso attraverso ostruzione parziale di un apparato valvolare o di un vaso;
  • flusso attraverso una valvola anomala, non stenotica (chiusa o strozzata);
  • flusso retrogrado attraverso valvola insufficiente;
  • flusso in un vaso arterioso dilatato o per ectasia di una camera cardiaca;
  • flusso attraverso shunt, per difetto interatriale o interventricolare e in caso di pervietà del dotto di Botallo;
  • flusso attraverso strutture normali (in questo caso si parla di soffio innocente).

Il soffio al cuore è dunque un segno clinico, non una malattia, un segno che deve indurre ad accertamenti in prima istanza: elettrocardiogramma basale ed ecocolordoppler cardiaco sono sufficienti a consentire di distinguere tra soffio innocente (per il quale non necessitano altri accertamenti) e soffio patologico, meritevole di successivi approfondimenti clinici (risonanza magnetica cardiacascintigrafiaTC cuore, eccetera).

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