Quando si è in condizione di sovrappeso ed obesità è importante e fondamentale perdere i chili di troppo: innanzi tutto per la salute del soggetto inteso nella sua globalità. Il peso in eccesso è un fardello per il cuore, per i reni, per l’apparato gastroenterico, per il fegato, per il pancreas, ma è un fardello eccessivo anche per le ossa, le articolazioni, i muscoli.
Mediamente si può affermare che gran parte di tutte le patologie per cui un paziente si reca dal medico, nel 75% dei casi, il medico indica tra le cause del malessere del paziente i chili di troppo. Dunque perdere chili e mantenere il peso corporeo è importante per stare bene… ma dire ciò è facile, tutti coloro (compreso il sottoscritto!) capiscono l’esigenza di mantenere sotto controllo il peso corporeo. E allora? Perché è difficile controllare il peso corporeo o rientrare nei pantaloni dell’anno precedente? Cosa manca ai “sovrappeso” ed “obesi” rispetto a quelli che hanno una linea ottimale? Da anni studio le correlazioni del sovrappeso e dell’ obesità ad alcuni fattori, tra questi in particolare la predisposizione familiare: è noto che se hai in famiglia soggetti diabetici o sovrappeso o obesi, anche tu sei a rischio di aumento del peso corporeo! E’ dunque tutto scritto? E’ nei geni la risposta? No! Sarebbe riduttivo, non darebbe possibilità a nessuno di perdere chili e, soprattutto, non è la verità.
Il sovrappeso e l’obesità, nella maggior parte dei casi, sono figli di una serie di concause, difficili da riassumere, ma semplici nella loro complessità. Spero di ben elencarle e di potere fornire, ad ognuno che leggerà questo articolo, dei semplici consigli per provare a perdere chili e migliorare la propria vita… ed il proprio giro vita!
- Attività fisica: ricordo che da piccolo, per potere cambiare il canale in televisione, ci si doveva alzare dal divano o dal tavolo e premere sulla pulsantiera del televisore… oggi col telecomando, tutto risolto. E tra le memorie rinfresco anche i momenti in cui a piedi, ci si spostava sino alla parrocchia vicino casa (2-3 km di distanza) per giocare a pallone… oggi, anche per scendere dal salumiere che dista 1 km da casa, scendo con l’ascensore e prendo la macchina… esempi stupidi di uno stile di vita altamente sedentario, frutto del miglioramento della tecnologia, indubbio, ma che ha indotto gran parte di noi ad adagiarsi sulla tecnologia e sulle comodità. Quello che medici e scienziati chiamano PAL (physical activity level) è un indicatore, misurabile con diversi sistemi, dei livelli di movimento e di attività fisica che quotidianamente svolgiamo, e spesso è indicato come un multiplo del metabolismo basale, il dispendio di calorie essenziale perché noi si respiri e batta il cuore. Negli anni ’70 il PAL era mediamente 1,7 volte il metabolismo basale. Oggi, il PAL medio di una persona è 1,1 volte il metabolismo basale. Tradotto in termini semplici: ci muoviamo poco! E ciò si riferisce non solo alla partita di calcio con gli amici o alla sgambata in bicicletta, si riferisce appunto al complessivo ridotto movimento del nostro corpo anche nelle semplici azioni quotidiane. Meno ci muoviamo, meno consumiamo: come per una automobile, meno cammina, meno benzina consuma, meno ci costa di carburante. Ma se con la automobile non ci muoviamo e dunque non la portiamo dal benzinaio (non ce ne è di bisogno), con il nostro corpo non facciamo la stessa cosa: continuiamo a mangiare, giornalmente, forse anche meno (chi ci riesce), ma mangiamo, introduciamo benzina, e la nostra tanica naturale (il grasso) si allarga… la conclusione è semplice: bisogna provare, dove possibile, ad alzare il proprio PAL, provare a muoversi di più, non necessariamente iscrivendosi ad una palestra o piscina per perdere chili, ma anche nei semplici gesti di vita quotidiana: non prendere l’ascensore, non usare l’auto, non prendere carrelli per la spesa, cambiare canale in televisione dal televisore stesso (perché no!?), insomma, muoversi di più per bruciare più calorie e perdere chili velocemente.
- Alimentazione: è la nota più dolente. Ridimensionare la quantità e la qualità dei cibi che giornalmente si ingurgita si può? Sì, e una questione di testa… e di gola. E’ evidente che negli ultimi cinquanta anni la nostra alimentazione è cambiata. I cibi sono più ricchi e raffinati, anche in termini di calorie (100 g di pasta di 40 anni fa avevano un valore calorico inferiore ai 100 g di pasta di oggi, particolarmente raffinata e dunque priva di scorie e fibre) e non passa giorno, per chi è in giro o anche per chi è in casa (e la televisione le fa da occhio per il mondo) che non si sia tentati dalle mille offerte di cibo: bar, tavola calda, paninerie, pizzerie, snack pizza, fast food, panifici, pasticcerie, rosticcerie, gelaterie, creperie… esempi infiniti di un mondo, quello del cibo, che facilmente invade le nostre papille gustative e la nostra mente. Ed è qui che bisogna lavorare e fare lo sforzo maggiore, la propria mente. Spesso non mangiamo perché abbiamo fisicamente bisogno di mangiare, perché non abbiamo le calorie necessarie per svolgere le nostre attività quotidiane: spesso mangiamo perché siamo tentati dalla leccornia del momento, e non sappiamo dir di no, ed i chili di troppo aumentano. E’ ovvio, quanto dico non vale per tutti, vale per me e per molti di quelli che, deboli di gola, e deboli di mente, non sanno controllarsi, cedendo all’istinto godereccio. Come correggersi, come migliorarsi, come trasformare l’equazione “vivere per mangiare” in “mangiare per vivere”? Questo è il percorso più arduo, dove insistono tanti fattori, la cui miscela è diversa da persona a persona, e dunque il rapporto con il cibo è variabile e variamente gestibile: carenze affettive, insicurezze, gola, ansia, fame nervosa, istinto, si mescolano variamente inducendo quei cattivi comportamenti alimentari che determinano “l’eccesso”, che accumulandosi nel tempo diviene impossibile da controllare. La soluzione dunque? Sta in ognuno di noi, ci si deve chiedere se veramente si vuole superare questo insano rapporto con il cibo: se lo si vuole, allora tutto vien da sé: dietologi, nutrizionisti, dietisti, psicologi (in alcuni casi) saranno “strumenti” adeguati per intraprendere un virtuoso e corretto rapporto con il cibo che ci consentirà di perdere grassi e magari di perdere 3 chili in un mese con pochi sforzi.
Come fare per perdere qualche chilo?
- In molti casi non servono pillole o trattamenti costosi, basta condurre uno stile alimentare sano;
- Sforzarsi di trovare del tempo da dedicare alla pratica di uno sport o ad una attività fisica piacevole, anche nei semplici gesti della vita quotidiana;
- Cercare di controllarsi a tavola in qualunque circostanza;
- Scegliere una dieta sana ed equilibrata fatta a propria misura;
- Seguire una dieta con costanza e tanta buona volontà;
- Provare il nostro servizio di dieta personalizzata.
Perdere chili si può, basta volerlo veramente.
E voi cosa ne pensate? Avete sperimentato dei metodi o seguito delle diete per perdere chili, o è bastata la vostra volonta? Raccontateci la vostra epserienza tramite i commenti.